pulizia mentale e autoindagine

Nell’autoindagine ortodossa non c’è nessuna pulizia mentale; quando compare un contenuto mentale l’aspirante si chiede: “A chi appare questo? Chi sente questo? Chi pensa questo?”, scartando la mente e riportando l’attenzione dal percepito al Percipiente. Se però l’aspirante ha blocchi mentali grossi impiegherà molto tempo con l’autoindagine col rischio che abbandoni la sadhana. Langford continuò a praticare l’autoindagine 11 ore al giorno per 23 anni, senza risultati, addirittura Continua a leggere →

voglio il samadhi! non posso più vivere con un ego in una dualità

“Perché non posso entrare in un samadhi come quelli che leggo sui libri spirituali?”. Per avere la risposta, la prima domanda che dovresti porti è: “Posso vedere Dio in ogni cosa?”. La seconda domanda è: “Posso avere sempre un amore bruciante per il Divino”? (con forma, senza forma, secondo le caratteristiche dell’aspirante). La terza domanda è: “Posso essere un servo del Signore e offrire la mia struttura psicofisica e tutta la mia vita al servizio del Divino?”. Se Continua a leggere →

la conversione

Tutti gli esseri hanno sperimentato ferite e dolore, allora la loro attenzione pone in primo piano il non essere feriti e l’evitare il dolore, e questo significa vivere sotto il dominio dell’ego. A un certo punto però l’aspirante spirituale comprende che la cosa peggiore che gli possa capitare è chiudere il proprio amore. Allora l’espandere l’amore diventa la proprietà e la preoccupazione di essere ferito, dalla vita o dagli altri, passa in secondo piano. Questo porta a una sempre maggiore Continua a leggere →

stai amando tutto?

Stai amando tutto? Più ami tutto e più Dio ti assorbe. Tutti gli aspiranti che hanno seguito questo percorso hanno conosciuto la liberazione, gli altri hanno continuato a praticare una sadhana. Quando ti trovi a un punto morto e ti sembra che la tua sadhana e/o la tua vita non procedano, incrementa l’amore. L’unica cosa che ti mantiene nella limitazione è la limitazione dell’amore. Quando comprendi questo, non importa quanto gli altri ti feriscano o quanto difficile sia la tua situazione, Continua a leggere →

tu sei turiya

— Dentro la meditazione di poco fa: mi accorgo che non ci può essere distrazione se concepisco che tutto ciò che appare alla mia attenzione nasce e ricade nel substrato che Io Sono. Tutto nasce e muore nello sfondo aformale che io sono. Suoni, pensieri, ricordi, corpo, respiro, immagini, sono solo espressione momentanea formatesi nello sfondo illimitato che tutto, ma proprio tutto contiene e di cui io so perché Io Sono Quello. Niente è lontano, niente è separato da me, tutto riposa nell’Uno. Continua a leggere →

il Sé e l’amore

Il Sé è tutto tutto tutto tutto tutto tutto tutto… Manifesto, immanifesto, trascendente, immanente… Se voi avete delle aree di avversione, non appena queste affiorano, interrompono la continuità della vostra identità col Sé. Perciò l’instabilità nel Sé è solo dovuta a un amore ancora incompleto. Quanto più siete amorevoli e benevoli verso tutto, tanto più vi stabilirete nel Sé. Continua a leggere →

non ho parole…

— Devo ringraziarti per la strada d’amore che mi hai spinto a seguire, nel mio percorso precedente sentivo proprio di stare ristagnando. Devo ringraziarti per la strada d'amore che mi hai spinto a seguire, nel mio percorso precedente sentivo infatti proprio di stare ristagnando. Il mio insegnante precedente mi disse che aiutare gli altri spesso altera lo svolgimento del loro karma, Si può fare se si vuole, ma non è un must e non bisogna pensarci più di tanto. Mi raccontò la storia di un dio Continua a leggere →

lo stato causale

— Non abbandonare l’Amore. Riesci a sentire che tutta la manifestazione è Dio, Amore di Dio? — Da quando ci siamo sentiti c’è stata qualche esplosione, come se dei tappi fossero saltati, mi sono reso conto che la tecnica del mandare amore a lungo è molto utile prima della meditazione e della concentrazione sull’ ‘io sono’. Aiuta ad avere un’esperienza intensa... — Continua ad affiancare il ‘trasformare in amore’ alla pratica di jnana. Considera che il buddismo puro Continua a leggere →

uno stato di freddo distacco depressivo, una vita senza vita

— Caro Sergio, vorrei condividere qualcosa in merito all’apertura consapevole del cuore. Per molto tempo meditare mi ha condotto in uno stato di freddo distacco, un testimone passivo e inerte, direi depressivo, come una nebbia scura e fredda, con una vita senza vita. Inoltre io non ho delle grandi conoscenze nelle quali poter confidare. Aprire il cuore e dimorare ha portato il calore, da un tiepido tepore a momenti di totale amore dove tutto è solo perfetto. Di fatto non è cambiato nulla; ciò Continua a leggere →