siamo tutti in affitto

Un aspirante alla liberazione dovrebbe intendere che quello che ha è tutto solo in affitto. Niente è suo: risparmi, auto, casa, relazioni, tempo, il proprio corpo, la vita umana. Il padrone è Mahadeva, Il Signore Shiva, l’Assoluto. Se si hanno desideri personali da soddisfare non lo si può intendere, e allora si usano questi averi come si fosse il proprietario. Se quello è lo stadio della coscienza, non si può fare altrimenti. Ma quando si comprende che è tutto in affitto allora ogni Continua a leggere →

alcuni aspiranti riescono a compiere l’ultimo sforzo verso la liberazione, mentre altri no. la ragione esaminata dal punto di vista delle qualità spirituali

Il Sé è oltre le qualità, ma per ottenere la Liberazione l’aspirante deve avere delle doti. Queste sono tutte volte a silenziare la mente e a favorire l’abbandono al Vero Io impersonale. Le principali sono: amore e devozione, umiltà, abbandono al Divino, fede in Dio e negli insegnamenti degli Acharya. In Aparokshanubhuti (Autorealizzazione), Adi Shankaracharya elenca le qualità che dovrebbe avere un aspirante alla Liberazione: 2. Qui si espone il mezzo per raggiungere l’Aparokshanubhuti Continua a leggere →

apri il tuo amore a tutti gli esseri che soffrono, incluso gli animali

Apri il tuo amore a tutti gli esseri che soffrono, incluso gli animali. Noi ci arrabbiamo con chi fa del male. Esteriormente, per ragioni sociali o di insegnamento, può essere necessario fare una ramanzina a qualcuno, o comminargli una sanzione, o addirittura ucciderlo, come nel caso di un animale feroce che minacci di morte delle persone inermi. Ma INTERIORMENTE NON POSSIAMO CHE AMARE! Perché quei cattivi sono tali per la loro ignoranza e la loro natura relativa. Un serpente che morde una Continua a leggere →

coltiva la devozione

Carissimo, coltiva la devozione. Individua un Maestro Perfetto e rivolgi a Lui la tua devozione. Se i maestri che individui sono più d’uno, va bene. Se in te non è ancora albeggiata la devozione, è sufficiente che consideri quanto pura e intensa sia l’esperienza di quel Maestro; questo terrà aperta la strada. È tutto Dio. La realizzazione è uno stato di continua devozione. Non vi è nessun accadimento che non sia espressione dell’Amore di Dio, anche se agli occhi della mente può apparire Continua a leggere →

amore e devozione nella sadhana jnana

La devozione dello jnani non viene vista perché è tutta riversa nell’assidua contemplazione dell’ ‘io sono’, che inizialmente si presenta come l’io personale separato, il cosiddetto ego. Questo ‘io sono’ separato è illusorio, e a furia di contemplarlo sparisce, e al suo posto emerge una Presenza consapevole, impersonale e universale, che è il vero Sé. Io ricordo una volta che da bambino giocavo e vedevo che il mio papà aveva un io molto strutturato e discuteva animatamente Continua a leggere →

My Sweet Lord. Un canto bhakta di George Harrison

George era il più spirituale dei quattro, e rimase segnato dal loro viaggio in India. Questa canzone mostra tutta l’autenticità e la creatività del suo cuore. Nel testo c'è il Mahamantra e la lode ai Guru. La devozione a Dio (Bhakti) è la stessa cosa della devozione verso ogni altro essere, cioè Dio in una forma, non sono due cose diverse. Quando si raggiunge la devozione incondizionata per ogni altro essere, si smette di essere una forma e si vive nell’Amore Divino. Continua a leggere →

lo yoga della resa – Swami Shivananda

1. La resa a Dio è un valido e diretto modo per realizzare Dio. 2. La resa a Dio è il mezzo più facile e sicuro per realizzare Dio. 3. La resa a Dio è un mezzo affidabile per realizzare Dio. 4. Nulla si può ottenere senza arrendersi al Signore. LA TECNICA 5. Arrendi te stesso e tutti gli oggetti che possiedi ai piedi del Supremo. Vivi una vita dedita alla Devozione e alla Compassione. 6. Pensa che niente è tuo e che tutto appartiene a Dio. Questa è la resa a Dio. 7. Dai a Dio il Continua a leggere →

bhakti è il terreno senza il quale il seme di jnana non può germogliare!

Jnaneshwar poneva bhakti come precondizione a jnana. Vi sono buoni motivi per questo. Il potere di bhakti di dissolvere la separazione e irrinunciabile per un aspirante jnani, così come il potere di conferirgli la leggerezza dell’umiltà, ‘una matitina nelle mani di Dio’, che jnana da solo non può realizzare. I due approcci, bhakti e jnana, si complementano; ciascuno dei due può raggiungere il completamento solo grazie all’altro e viceversa. Vi mostro un esempio. Poonja (Papaji) era Continua a leggere →

opposti, abbandono, struttura della mente, conoscenza relativa e nirvikalpa

La struttura della mente è per opposti. Se carichi l’idea di essere meschino verso la quale hai ovviamente repulsione, in ugual misura nella mente c’è l’idea e il desiderio (probabilmente inconscio) di essere grandioso. Cominci a praticare una sadhana e gradualmente guarisci fisicamente e psicologicamente. Non appena ti senti meglio, balza fuori come una molla il desiderio nascosto di essere grandioso, caricato con una spinta uguale alla repulsione di essere meschino nutrita per lungo Continua a leggere →

kevala nirvikalpa samadhi

— È molto bello meditare senza ansia e depressione. A volte emergono ancora dei contenuti relativi alla mia storia personale, ma non rilasciano più carica e scompaiono subito. La Consapevolezza c’è sempre. Tuttavia l’abitudine della mente che tende ancora a vagare, pur quasi sempre testimoniata e riportata al Se, non mi permette di accedere quella beatitudine che ho intravisto dopo il nostro colloquio telefonico dell’altra sera. — Tu hai fatto grandi progressi, ma di base sei ancora Continua a leggere →