parecchia confusione

Caro Sergio, la meditazione sul Sé non è la mia pratica principale perché sono maggiormente incline allo Yoga Naturale, rimane comunque una sadhana di grande riferimento per me. Sto attualmente frequentando un corso di Astrologia Vedica con un maestro americano. Mi viene richiesto di energizzare dei mantra per i pianeti e in seguito anche di altre divinità, in modo da trasferirli carichi spiritualmente ai clienti che richiedono il rafforzamento di qualche particolare elemento. Sono minimo Continua a leggere →

un possibile lavoro sulle colonne portanti della mente

Quando ci abituiamo a scendere consapevolmente in alfa-theta, cioè nello stato onirico o pre-onirico, dopo un po’ ci rendiamo chiaramente conto che ciò che pensiamo va immediatamente a creare la realtà che ci appare. Allora la mente viene considerevolmente relativizzata. Ma quali sono le colonne portanti della mente? Yogeshwar (Charles Berner) le raffigurò con un mandala costituito da un quadrato. I quattro lati del mandala sono Tempo, Spazio, Materia, Energia e al centro del quadrato Continua a leggere →

ciò che succede nel passaggio tra il vedere il Sé ed essere il Sé

Sri Atmananda è un maestro del cosiddetto ‘ragionamento superiore’. È capace di portarti a vedere il Sé attraverso l’analisi discriminativa. ‘Vedere il Sé’ è un livello superiore al testimone. Io non sono abituato a questo approccio e alcuni passi di Atma Darshana e Nirvritti mi facevano strabuzzare gli occhi… Ma non importa. Non devi riuscire a ‘vedere’ il Sé attraverso tutti i possibili percorsi del ‘ragionamento superiore’ – a meno che non sei destinato ad insegnare. Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi, discorso 406

Vi invito a leggere il discorso 406 di Sri Ramana Maharshi. Mostra come Bhagavan usi abilmente il ‘ragionamento superiore’ e sostenga l’importanza di una ‘forte convinzione’ che renda stabile la permanenza nel Sé al di là degli stati transitori della mente. Ve ne do un breve estratto: D. – La perdita della coscienza del corpo e un requisite indispensabile per il sahaja samadhi? M. – Cos’e la coscienza del corpo? Analizzatela. Ci dev’essere un corpo e una coscienza limitata Continua a leggere →

Gestalt

‘Gestalt’ è una parola tedesca che significa ‘forma’. È anche il nome di una scuola psicologica che all’inizio del ’900 elaborò una teoria sulla percezione. In pratica la Gestalt dice che il riconoscimento della forma non avviene al livello della percezione sensoriale ma al livello della mente (lo dico a parole mie perché sia più facile ciò che voglio spiegare dopo). Al livello sensoriale si percepiscono unità elementari separate – macchie, linee, punti… – che vengono poi Continua a leggere →

il ragionamento superiore

— Probabilmente sbaglio qualcosa nella pratica. Cerco di testimoniare tutto, ma mi accorgo che il testimone osserva dei pensieri, dei ricordi o delle immagini e la reazione a questi tre oggetti. La reazione è talmente radicata da avvenire automaticamente, senza che io faccia nulla. Io osservo l’oggetto, ma subito dopo segue una sensazione gradevole o sgradevole. Questa reazione avviene in modo automatico anche quando osservo la pura Consapevolezza. Quando non ci sono contenuti, ma solo pura Continua a leggere →

due approcci alla realizzazione

Vi sono due approcci alla Realizzazione: quello tramite l’ESPERIENZA e quello tramite la COMPRENSIONE. Quello esperienziale è tipico dello yoga. Ma non soltanto… Prendete ad esempio Michael Langford: spinge spinge spinge e poi ha un’esperienza che provoca ‘uno spostamento globale della percezione’. La gestalt (il modo di vedere le cose) viene ristrutturata, e là dove prima vedevi una moltitudine di oggetti, adesso vedi solo pura Coscienza. Un altro esempio sono gli Intensivi di Illuminazione. Continua a leggere →