rinuncia ad essere il corpo…

Rinuncia ad essere il corpo, implementa il distacco dal mondo relativo, e svolgi i compiti che la tua forma deve compiere come servizio a Dio. Allora ti apparirà il Sé. Rimani aderente a questo Centro: sadhana sadhana sadhana, attenzione attenzione attenzione… Il distacco si approfondirà. Gradualmente ti renderai conto di parti di Maya sempre più basali la cui esistenza davi per scontata, e ti disidentificherai da esse. Alla fine rimarrà solo il Sé. Allora otterrai lo stato unitivo; i fenomeni Continua a leggere →

sonno consapevole e immutabile = realizzazione (ma il nirvikalpa è diverso)

Da “Reminiscenze di Sri Ramana”, a cura di G.V. Subbaramayya: Poco dopo qualcuno chiese a Sri Bhagavan: “Di quanto sonno ha bisogno uno jnani?”. Sri Bhagavan rispose: “Il sonno è necessario a chi pensa: “Mi sono risvegliato dal sonno”. Ma per chi è sempre nel Sonno Immutabile, che bisogno c’è di altro sonno? Quando gli occhi si stancano, si chiudono per un po’. I tre stati di veglia, sogno e sonno profondo sono della mente e non per il corpo”. *     *     * Commento Continua a leggere →

samadhi significa sonno nello stato di veglia

Ramana Maharshi, dal Discorso 372: D – Si dice che nel sonno si faccia l’esperienza della beatitudine, ma ricordandola i capelli non si rizzano. Perché invece ciò avviene quando si ricorda il samadhi? M. – Samadhi significa sonno nello stato di veglia (jagrat sushupti). L’esperienza della beatitudine è forte e molto chiara, ma nel sonno è diverso [si riferisce al nirvikalpa]. D. – Possiamo dire che nel sonno non c’è infelicità ma neanche felicità, cioè l’esperienza Continua a leggere →

la mente deve sempre rimanere nella sua sorgente

Annamalai chiese: — Desidero spesso vivere in solitudine, dove potrei trovare facilmente tutto ciò di cui ho bisogno, e dedicare il mio tempo solo alla meditazione. Si tratta di un desiderio buono o cattivo? M. – Questi pensieri produrranno una reincarnazione per essere realizzati. Che importa come e dove ti trovi? Il punto essenziale è che la mente deve sempre rimanere nella sua sorgente [il Sé]. Non vi è nulla d’esterno che non sia anche interno. La mente è tutto. Se la mente è attiva Continua a leggere →

sta già accadendo dentro di te senza alcuno sforzo

Sri Ramana Maharshi, Discorso 527: Nel corridoio c'era un gruppo di rispettabili signore di Coorg. Una di loro chiese: “Ho ricevuto un mantra. La gente mi ha intimorito dicendo che se lo ripeto potrebbe avere risultati imprevedibili. È solo Pranava [pronuncia ‘pranavà’, la OM]. Chiedo un consiglio: posso ripeterlo? Ho molta fede in esso”. M.: Certo, va ripetuto con fede. D.: Farà tutta da solo o potete gentilmente darmi ulteriori indicazioni? M.: Lo scopo del mantra japa è Continua a leggere →

Ramana Maharshi, discorso 82

Fu sollevata una domanda sulle differenze tra i vari samadhi. M.: Quando i sensi sono assorbiti nell’oscurità [incoscienza] c’è il sonno profondo; quando sono assorbiti nella luce [coscienza] c’è il samadhi. Proprio come un passeggero che viaggia dormendo in una carrozza non è consapevole del movimento, dell’arresto e dello stacco dei cavalli, così uno Jnani in sahaja samadhi non è consapevole degli avvenimenti, della veglia, del sogno e del sonno profondo. In questo esempio il Continua a leggere →

lo stato stabile

La nozione di ‘Stato Stabile’ mi viene da Yogeshwar (Charles Berner). Lo stato stabile inizia quand’uno è stabile nel Sé durante lo stato di veglia. Egli però non ha ancora distrutto la mente – fatta eccezione per individui straordinari come Ramana Maharshi. Si tratta di un salto qualitativo enorme, perché il progresso spirituale di chi è in questo stato è veloce, spontaneo, senza sforzo e si sviluppa nell’ambito dell’Abbandono a Dio, che va anch’esso via via sviluppandosi. Continua a leggere →

la distruzione della mente

— Discorso 76 di Sri Ramana: “La distruzione della mente è provata dal fatto di non riconoscerne l’esistenza come cosa separata dal Sé”. È davvero già Tutto Qui? — Certamente! Riconoscere che l’esistenza non è separata da Sé vuol dire che non c’è più un io separato. Se non c’è più un io separato, chi problematizza cosa? Quando nessuno problematizza niente, come può sopravvivere la mente? Lo scenario di questo riconoscimento va dal riconoscere che tutte le forme apparentemente Continua a leggere →