sul Sé testimone

— Si dice che il Sé è il testimone di tutto. — Il termine ‘Testimone’ implica il guardare qualcosa, perciò è duale. Ma il Sé è oltre la dualità. La parola ‘Testimone’ attribuita al Sé va intesa come ‘Presenza’ senza la quale niente potrebbe esistere. Senza il sole non potrebbero avvenire le attività del mondo. Il sole le illumina, ma non ne fa parte. Questo è il significato di ‘Testimone’ riferito al Sé. Vedi il discorso di Sri Ramana 466. Continua a leggere →

come interpreto il ruolo dell’insegnante spirituale

Non è quello di portare l’attenzione dell’aspirante sul Guru esterno, ma sul Sé, che è il Guru interno e il vero Guru. Perciò umiltà e basso profilo. Se leggete i discorsi di Ramana Maharshi vi renderete conto di come cercava sempre di evitare che lo identificassero nell’artefice della Grazia, nel Salvatore. In quei casi diceva sempre: “Il Potere Superiore vi sta guidando”; oppure quando i devoti lamentavano di doversi allontanare fisicamente da lui: “Potete mai allontanarvi dal Continua a leggere →

Ramana Maharshi sul karma e le interruzioni del flusso di consapevolezza

Discorso 628: Dopo il suo ritorno dall’Europa, il signor D. ebbe un colloquio privato con Sri Bhagavan per alcuni minuti. Disse che la sua precedente visita aveva prodotto qualche risultato, ma non quanto aveva sperato. Riusciva a concentrarsi sul suo lavoro. La concentrazione non è indispensabile per il progresso spirituale? Il karma (l’azione) lo attraeva perché lo aiutava a concentrarsi. Sri Bhagavan: Non c’è karma senza un karta (chi agisce). Se si cerca chi agisce questi scompare. Continua a leggere →

Ramana Maharshi sullo Yoga di Patanjali

Discorso 191: Il signor Cohen, un discepolo residente, stava parlando del metodo yoga. M. – II primo versetto degli Yoga Sutra di Patanjali è applicabile a tutti i sistemi yoga. Il fine dello yoga è la cessazione di tutte le attività mentali. I metodi differiscono. Fin quando si fa uno sforzo per ottenere questo fine, si chiama yoga. Lo sforzo è lo yoga. La cessazione dell’attività mentale si può produrre in tanti modi: 1. Esaminando la mente stessa. Quando si esamina la mente, Continua a leggere →

un samadhi di base su cui hanno luogo specifiche esperienze temporanee di assorbimento

Da un lato si dice che la realizzazione e il samadhi sono la stessa cosa, dall’altro che non bisogna identificare la realizzazione con le esperienze del samadhi. Che cosa significa? Con la realizzazione ha luogo un samadhi di base. Ci si sente la pura Coscienza (o Essere ecc.) non dissimile dalle altre forme e dalle situazioni che sono anch’esse pura Coscienza. Si osserva disidentificati il proprio corpo agire. Se compaiono emozioni alterate (come a volte accadeva a Nisargadatta) non ci si Continua a leggere →

Upadesa Saram

Sri Ramana Maharshi, discorso 382 Un signore telugu dallo sguardo tranquillo, ma istruito in filosofia, chiese a Sri Bhagavan di manolaya [la dissoluzione temporanea]. Sri Bhagavan disse che era tutto spiegato nell’Upadesa Saram, che l’uomo teneva in mano. D.: Che cos’è la mente? M.: Guardate cos’è. D.: È fatta di sankalpa [pensieri] dei loro mutamenti? M.: Di cosa è il sankalpa [pensieri]? D.: È la natura della mente. M.: Di chi è il sankalpa? D.: Delle esteriorità. M.: Continua a leggere →

sul pianto

dedicato a M., che è spesso incontrollabilmente in lacrime, col cuore ricolmo di gratitudine per Dio che le dona così tanta beatitudine Ramana Maharshi, discorso 30: D. – I santi Sri Chaitanya e Sri Ramakrishna piansero davanti a Dio e raggiunsero il successo spirituale. Non è questa la via da seguire? M. – Sì. Vi era una forza potente (Shakti) che faceva attraversare loro tutte quelle esperienze. Abbiate fede in quell’immenso potere e nella sua capacità di condurvi alla meta. Continua a leggere →

l’intenso sentimento di bhakti che fa fremere tutto l’essere, sciogliendo carne ed ossa

Ramana Maharshi, discorso 215 Mentre leggeva la traduzione del Tiruvachakam fatta da G. U. Pope, il Maharshi s’imbatté nel verso che descrive l’intenso sentimento di Bhakti che fa fremere tutto l’essere, sciogliendo la carne e le ossa, e osservò: “Manickavasagar è uno di coloro il cui corpo si è alla fine dissolto in una luce accecante, senza lasciare dietro un cadavere”. D. – Come può accadere? M. – Il corpo fisico non è che la materializzazione di una sostanza più Continua a leggere →