sempre meno differenza tra stato di veglia e sogno

Praticando l’autoindagine, nelle fasi avanzate della sadhana e sicuramente dopo la realizzazione, lo stato di veglia e di sogno diventano sempre meno differenziati. Come l’aspirante o lo jnani nello stato di veglia vedono passare tutti i fotogrammi della vita con grande disinteresse (disinteresse per i fenomeni insenzienti illusori, non mancanza di amore verso gli altri esseri), la stessa cosa succede loro nel sogno. La realtà onirica smette di essere inconscia e diviene sempre più cosciente, Continua a leggere →

“chi sono io?” è una carezza che serve a volgere l’attenzione al soggetto

“Chi sono io?” è il contrario di “Questo non sono io”. “Questo non sono io” (neti neti) aiuta l’aspirante a separare il Sé dal non Sé. “Chi sono io?” (atma vichara) aiuta a rivolgere l’attenzione sul Soggetto. Non è una domanda che va praticata con ansia nell’attesa di una risposta concettuale; è una domanda che va praticata con serenità nell’attesa di un’esperienza: l’esperienza di ciò che chiamiamo Sé. Per ogni esperienza duale che avete, chiedete: Continua a leggere →

il sahaja samadhi è senza sforzo

— Vi sono ancora movimenti della volontà, anche deboli, per centrarti nel Sé? — Ci sono momenti in cui me ne posso “dimenticare”, come ad esempio fasi concitate del lavoro. Ma non cerco più... Non c’è più Nessuno da cercare. — Se non vi sono vacillamenti di identità, dimenticarsi di essere il Sé non costituisce pregiudizio alla realizzazione; anzi è lo stato naturale: non ti ricordi più di esserci. Come donna dovevi forse ricordare sempre di essere tale per conservare l’identità Continua a leggere →

Ramana Maharshi, dal discorso 265

“I tre stati di veglia, sogno e sonno profondo si alternano davanti al Sé immutabile. Puoi ricordare il tuo stato di sonno senza sogni. Quello è il tuo vero stato. Allora non c’erano limitazioni. Dopo il sorgere del pensiero-io sono sorti i limiti”. NOTA DI SERGIO Questo post di Sri Ramana ci dice due cose: 1. Che un realizzato deve divenire capace di essere cosciente nel sogno e nel sonno senza sogni. Ho visto che non avviene al momento di essere diventati stabili nel Sé durante lo Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sul testimone – 2

Dal Discorso n. 12 La Signora Piggot: Quanto tempo ci vorrà per ottenere la grazia del Guru? M.: Perché desiderate saperlo? D.: Per darmi speranza. M.: Anche un simile desiderio è un ostacolo. Il Sé c’è sempre, non c’è nulla fuori dal Sé. Siate il Sé, e desideri e dubbi spariranno. Il Sé è il Testimone negli stati di veglia, sogno e sonno profondo. Questi tre stati appartengono all’ego. Il Sé trascende l’ego. Non esistete forse nel sonno? Sapete di stare dormendo e Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sul testimone

Tu sei il Sé, nient'altro che il Sé. Qualsiasi altra cosa è pura immaginazione. Perciò SII IL SÉ QUI E ORA. Non c'è bisogno di scappare in una foresta o rinchiudersi in una stanza. Continua a svolgere le tue attività essenziali, ma liberati dall’associazione con l’io agente [con il credere di esser tu a fare le cose]. Il Sé è il Testimone, tu sei Quello. Continua a leggere →

ti mando uno schema

— Ciao Sergio. Ti mando uno schema che mi aiuterà a spiegarti cosa mi è successo stanotte. Stavo leggendo il primo volume dei Discorsi di Sri Ramana Maharshi e sono entrata nel Sé. Poi sono entrata in uno stato in cui non sapevo se stavo dormendo o ero sveglia; in questo stato mi arrivavano dei messaggi, è forse il waking sleep? Poi sono entrata nel sonno cosciente, e andavo su e giù dal sonno cosciente allo stato in cui non sapevo se ero sveglia o addormentata. Ci sentiamo più tardi. — Continua a leggere →

il concetto di samadhi nell’advaita vedanta

Sri Ramana Maharshi diceva: “Il samadhi di cui parlo non è uno stato di trance”. Cosa voleva dire? Per conoscere la tua vera natura, tu devi scendere a onde delta. All’inizio puoi non capire cosa hai sperimentato, può sorgerti il dubbio di esserti addormentato. Ma insistendo, gradualmente vedrai il nirvikalpa. Questo nirvikalpa, in quanto esperienza, è uno stato di trance poiché in esso manca la consapevolezza del mondo e del corpo. Ma quando attraverso la COMPRENSIONE riconosci che Continua a leggere →

ancora sul samadhi

La dissoluzione temporanea dell’ego viene chiamata manolaya; quella definitiva, senza ritorno, manonasa. Sri Ramana Maharshi chiama la dissoluzione temporanea dell’ego kevala nirvikalpa samadhi, mentre quella definitiva – la liberazione –, sahaja nirvikalpa samadhi. Il termine sanscrito vikalpa indica uno dei cinque tipi di attività mentali, e cioè: immaginazione, fantasia, illusione. I due prefissi sanscriti sa- e nir- vogliono dire rispettivamente ‘con’ e ‘senza’. Perciò Continua a leggere →