quando un realizzato sbaglia

Tutti pensano che se uno è realizzato non dovrebbe più commettere errori, almeno nelle relazioni. È vero? Vediamo la cosa più da vicino. Viene indicata come realizzazione la perdita dell’identificazione con l’ego personale e la contestuale identificazione nell’Essere-Coscienza impersonale universale. A questo punto avete 2 possibilità: 1. Il realizzato è un perfetto, di quelli che le scritture chiamano ‘i due volte liberati’, cioè esseri che non hanno più impressioni mentali Continua a leggere →

l’abbandono continua anche dopo la realizzazione?

— L’abbandono continua anche dopo la realizzazione? — La realizzazione è abbandono! L’aspirante vede la Grazia, che è il Sé, e si abbandona completamente alla Grazia. Fino a perdere cognizione del mondo… Ma anche quando i suoi sensi sono attivi e percepisce il mondo, egli è inattivo abbandonato alla Grazia; se qualcosa agisce è la Grazia, non lui. Diventare il Sé altro non significa che essere totalmente abbandonati alla Grazia. — Come si fa ad abbandonarsi? — Devi Continua a leggere →

distacco

Il distacco è la condizione per la realizzazione: permette alla mente di rimanere stabilmente introversa. Se non avete raggiunto un elevato grado di distacco, anche se conoscete il Sé non potrete rimanere stabili nell’unità col Sé perché la mente si attacca ai desideri e si esteriorizza. Funziona così. Voi soffrite e questo crea una delusione verso la vita del mondo, e un relativo distacco – perciò il primo Maestro per tutti e la sofferenza. Allora cercate la salvezza nella via spirituale. Continua a leggere →

il gatto inseguito dalla coda

— Per conseguire la realizzazione è necessario purificare la mente? — Sì e no. Sì, perché con una mente non purificata è difficile avere delle esperienze dirette del Sé; e queste sono una luce che permette di progredire nella sadhana. Ma le illuminazioni temporanee non sono la realizzazione, perché dopo quel momento si è ancora identificati con la mente. Perciò è anche sbagliato pensare che la purificazione della mente equivale alla realizzazione. La Bhagavad Gita esorta ad Continua a leggere →

il succo dell’insegnamento

Il succo dell’insegnamento di un vero Maestro, cioè di un maestro che guida alla realizzazione, è far capire al discepolo che tutta la fenomenalità è fumo, aria fritta. Il Puro Essere-Consapevolezza, il Sé, c’è già, e non appena si acquieta il continuo flusso di identificazione con le proiezione della mente (la fenomenalità) appare da sé, così come appare il cielo quando non ci sono nuvole. Questo non vuol dire che il realizzato sia apatico verso gli accadimenti della vita; gioisce Continua a leggere →

sulla realizzazione

Una volta giudicavo la maturità spirituale degli aspiranti da quanto fossero profonde e prolungate le loro esperienze spirituali. Ingenuo!… È assai più complesso. Per comprendere l’argomento dobbiamo partire da una domanda: perché dopo il primo risveglio profondo l’aspirante continua rimanere quasi com’era prima? Lui o lei ha un’esperienza profonda del Divino e riconosce di essere Quello. Poi torna nella vita è subisce tutte le pressioni, gli attacchi, i problemi, le lusinghe Continua a leggere →

la vita e il mondo non ci sono più

— Che significa che quando ci si realizza il mondo sparisce? — Proprio quello, dopo la realizzazione la vita e il mondo non ci sono più. — Vuoi dire che non percepisci più le cose? — No, questo avviene anche prima della realizzazione. Quando l’attenzione si ritira dai sensi, nella meditazione profonda o nel sonno, non senti più il corpo e non percepisci più le cose. Ma quando riapri gli occhi il mondo è lì come prima. — E allora cosa intendi quando dici che la vita e Continua a leggere →

Non siamo chi vive, siamo chi osserva

NON SIAMO CHI VIVE. SIAMO CHI OSSERVA. Anzi siamo la pura osservazione totalmente priva d’ogni coinvolgimento per ciò che osserva. A tal punto da smettere infine di osservare fenomeni e dirigere l’osservazione su se medesima. Questa è la consapevolezza nella consapevolezza, lo stato in cui non vi è più percezione del corpo, del mondo, di tempo e spazio… Solo consapevolezza della consapevolezza. È come un sonno consapevole. È il Turiya più profondo. Finché rimarrete nell’identità Continua a leggere →