Alcuni livelli di realizzazione

Al primo livello di realizzazione non c’è più un io, c’è un testimoniare asoggettuale il film di maya – avrete sicuramente ascoltato testimonianze del genere da praticanti avanzati del buddismo zen –, e tale stato diventa gradualmente omogeneo sia nella veglia che nel sogno. Il processo di ritorno all’Assoluto non si ferma qui. In armonia col diminuire delle responsabilità sociali, l’introversione aumenta e si entra nel samadhi, lo stato unitivo, consapevoli solo dell’Essere-Coscienza. Continua a leggere →

La morte di un proprio caro

Io quasi impazzii dal dolore per la morte di mia moglie. Avevo già molti anni di pratica spirituale, molte esperienze dirette, ma dopo la morte di mia moglie mi resi conto che fin quando non siamo consapevoli che il corpo fisico è un’illusione, possiamo avere tutte le esperienze spirituali possibili, ma inevitabilmente restiamo legati mani e piedi all’identificazione con la condizione umana. Mi sentivo una pianta senza radici, come tagliato a metà… Capii che potevo risolvere il dolore Continua a leggere →

Finché c’è brama verso il mondo

Finché c’è brama verso il mondo siamo ancora dei sadhaka, all’interno del campo delle esperienze spirituali, nessuna realizzazione! La brama però va sentita, e va individuato ‘chi’ è il soggetto che brama; altrimenti resta lì, e creerà un karma, che produrrà dei frutti, e schiavitù… ecc. ecc. Quando non c’è più interesse per maya avviene proprio come una morte, la persona muore, anche se il corpo resta vivo. Allora, senza nessun ottenimento, Quel che rimane, l’unica Continua a leggere →

I tuoi sforzi e la tua devozione attireranno la Grazia

— Sergio, voglio essere certo di riuscire a comunicarti quello che sperimento... Questa solitudine/isolamento di cui ti ho parlato non è negativa, anzi! È pace assoluta, senza oggetti. Osservo poi la mia mente che fa le sue solite conclusioni su cosa possa essere e come possa andare a finire. Una di queste è che: “non riuscirò mai a entrare in quello stato”. È lì che mi accorgo di avere ancora un sacco di limitazioni! ahahah… Questo ego che le studia tutte. La cosa che mi ha colpito Continua a leggere →

Ognuno porti la sua croce

— Caro Sergio buon giorno sono in ufficio e riflettevo sul vangelo e sulla frase ognuno porti la sua croce, come ci accorgiamo che la situazione si è sciolta e possiamo liberarcene se oggi cerco un po’ di pace è egoismo se amo senza desiderare il compagno burrascoso che frequento da anni è egoismo vorrei chiudere ma poi mi fa compassione questo suo cambiamento ora che sente di perdermi aiutami a chiarirmi un abbraccio forte — Carissima, se metti un po’ di punteggiatura, capisco meglio… Abbandona Continua a leggere →

Meno manfrine

— Ciao Sergio. Il tormentone è quasi appassito. Ho fatto qualche volta il tuo esercizio suggerito ma credo che sia un altro il motivo... Da due o tre giorni vivo un momento di completo abbandono, che non ritengo positivo. Guardo alla vita e non trovo più nulla che mi stimoli… Tutto mi sembra inutile, anche le meditazioni sono divenute un sacrificio forte e scoraggiante... Non accetto che Dio si nasconda dietro tante tattiche, esercizi e giochi alchemici... Sai... vorrei proprio morire a questo Continua a leggere →

Ora sei stabile

Ciao Sergio, ma sai che la mente l’ha compresa quest’illusione?... Il problema principale credo sia nato dal fatto che per “me” (forse è così per tutti, non so) è sempre stato normale aver un senso di esistenza indefinibile. Ricordo che da bambino e/o ragazzo mi piaceva molto andare sott’acqua al mare perché quel senso/silenzio diventava prorompente. Altra cosa che mi piaceva fare era quella di cercare di restare sveglio quando dovevo andare a dormire, anche lì trovavo un non Continua a leggere →

Essere stabili nel Sé non è ancora necessariamente la Realizzazione

Non basta diventare stabili nel Sé per ottenere la Realizzazione. L’io individuale deve morire definitivamente. Ci sono dei segnali che ci dicono che l’io individuale è veramente morto: non rispunta più! E come cita il verso 258 del Guru Vachaka Kovai: “La mente che si è estinta nel proprio Cuore, l’oceano di jnana-swarupa, è eterno silenzio [mauna]. La vastità trascendentale, il vero Cuore, l’estasiato mare di suprema beatitudine, è il proprio vero ‘Io’ [aham], che abbonda Continua a leggere →