l’amore donativo che sfocia nel samadhi

Vi è un passo di ineffabile bellezza in Romeo e Giulietta – ricordato da Diego Fusaro nella critica al ‘do ut des’ (ti do affinché tu mi dia) della società capitalistica mercificante – in cui Giulietta ci insegna come la passione amorosa possa mantenersi donativa, anziché egoistica, e sbocciare così nel samadhi. È un insegnamento che dovreste utilizzare con i vostri allievi nel guidare l’energia sessuale. Il segreto è: “Lo/la desideri? Ama di più e di più e di più…!”. SCENA Continua a leggere →

sabija e nirbija samadhi

Il Samadhi è lo stato di unione in cui l’io individuale cessa di essere e si fonde nell’UNO. È la meta più ambita da qualsiasi via spirituale oltre la quale c’è solo la liberazione definitiva. Né più soggetto né oggetto, solo l’UNO. In questo stato non sono possibili dubbi, incertezze, autoanalisi; vi fossero si ricadrebbe nella dualità. Vi sono due tipi di samadhi. Nello yoga di Patanjali vengono chiamati sabija e nirbija, nell’Advaita Vedanta: turiya e turiyatita. Nel sabija Continua a leggere →

la mente è la sola causa di ogni sofferenza

Per questo, controllare la mente è il compito di ogni serio aspirante spirituale. Grandi Maestri come Buddha, Sri Ramana hanno messo il controllo della mente al primo posto. Ma alcuni aspiranti bhakta mi dicono di non essere inclini alla disciplina. Se la loro apertura/accettazione basta a dissolvere la mente (che altro non è che opposizione): benvenuta Grazia, sono il primo a gioirne!!! Se non basterà dovranno riconsiderare il significato che hanno dato alla concentrazione. La concentrazione Continua a leggere →

Dio dappertutto, in ogni caso

— C’è una struttura che in superficie è reattiva, spesso nervosa, e in profondità sembra non avere giudizi particolari su ciò che accade. — Non occuparti più della struttura superficiale. Mollala e lascia che sia; fa parte del gioco dei guna. — Sono accompagnata in modo più o meno costante da un senso di estraneità agli altri. Su un piano non c’è distinzione alcuna, su un altro come essere lontana. — Sì, è così. Ma questa dicotomia rimane perché c’è ancora una Continua a leggere →

il vero silenzio

— Si dice che vi siano vari livelli di silenzio.

— È vero. Ci possono essere varie profondità di mente silenziosa. Ma il vero silenzio avviene nel samadhi ed è ‘no mind’. Quel silenzio è il Cuore stesso, è il Sé.

— Tutti i samadhi sono silenzio?

— No, ci sono stati di unione in cui sono presenti movimenti mentali. Il più profondo, mouna samadhi (samadhi del silenzio), è lo stato naturale stesso.

una preparazione maggiore

A un certo punto l’aspirante comincia ad avere delle esperienze dirette, dei samadhi temporanei. Proseguendo egli si sente sempre meno separato da tutto il resto e quindi sta meglio: è più gioioso, amorevole… Ma questo stadio non implica un grande distacco dall’essere un ‘essere umano’, cioè dal corpo-mente. Spesso quelle esperienza dirette avvengono mentre c’è la percezione del mondo con cui ci si sente UNO, perciò vengono chiamati ‘samadhi esterni’. Per essere preparati Continua a leggere →

il vero altro

Non sono mai stato un fan delle relazioni personali. Sin da piccolo ho sempre preferito le poche amicizie intime, dove si poteva avere una comunicazione profonda, e rifuggito le comitive. Da metà degli anni ’80 ho seguito intensamente gli ‘Intensivi di Illuminazione’, né avrò fatti ben più di 100, tra quelli a cui ho partecipato (anche di 21 giorni) e quelli che ho guidato… Tornando alla mia riluttanza o idiosincrasia, quando arrivava alla fine dell’Intensivo, come si concludeva Continua a leggere →

a chi è nel nirvikalpa

Il nirvikalpa samadhi la fase che precede la definitiva realizzazione che culmina nel sahaja samadhi. Ramana dice che l’aspirante che è nel nirvikalpa entra nel Sé senza sforzo, ma è discontinuo, cioè ne esce, non vi rimane per sempre, ininterrottamente. Ramana dice anche che lo sforzo può essere necessario fino all’ultimo, fino a che il nirvikalpa diventi lo stato naturale, cioè il sahaja (sahaja vuol dire naturale). Qui sembra che vi sia una bella contraddizione, invece non è così. Continua a leggere →

come stabilizzare il samadhi

Questa è una tecnica facile per chi ha fatto Intensivi di Illuminazione e ha avuto esperienze dirette. Sei incasinato? Attraversi un periodo difficile? Hai perso qualcosa? Hai commesso qualcosa (errori, misfatti, colpe orrende ecc.)? Non sei capace? Nessuno ti ama? Sei in bolletta? La salute è malferma? Tutto si abbatte contro di te?... Devi fare la tecnica di ‘fare l’intento di vivere direttamente’ (diventare UNO) tutto ciò che appare alla tua coscienza. È un procedimento ‘lineare’, Continua a leggere →

un illuminato è sempre nel samadhi?

— Ma un illuminato è sempre nel samadhi, è sempre nella coscienza unitiva? — Può essere ‘rapito da Dio’, allora tutto sparisce e c’è solo il Sé. Ma può anche essere immerso nel duale. Robert Adams diceva ai suoi allievi “Io vedo il mondo esattamente come voi, altrimenti non potrei rispondervi”. Prendi il video di un Satsanga di Papaji… Inforca gli occhiali, legge una lettera, risponde agli allievi, scherza, ride… È completamente nel duale. Ma… non è identificato con Continua a leggere →