la disidentificazione ultima

“Ieri sono sempre stata ritirata in casa senza spinte egoiche all’azione. Come ti ho scritto nel messaggio: la Tua Presenza immutabile illumina la Mia Presenza immutabile. La giornata trascorre nella pacifica Osservazione distaccata. Questo abbandono al flusso del presente mi introverte sempre più profondamente. Sembra che sia in atto un processo di disidentificazione dal corpo”. M. Commento di Sergio Qui viene descritto il processo della disidentificazione matura e ultima. Il quasi-Jivanmukti Continua a leggere →

samadhi significa sonno nello stato di veglia

Ramana Maharshi, dal Discorso 372: D – Si dice che nel sonno si faccia l’esperienza della beatitudine, ma ricordandola i capelli non si rizzano. Perché invece ciò avviene quando si ricorda il samadhi? M. – Samadhi significa sonno nello stato di veglia (jagrat sushupti). L’esperienza della beatitudine è forte e molto chiara, ma nel sonno è diverso [si riferisce al nirvikalpa]. D. – Possiamo dire che nel sonno non c’è infelicità ma neanche felicità, cioè l’esperienza Continua a leggere →

coscienza nella coscienza, 2

Carissimo Sergio, le tue parole di ieri mattina sono come un bisturi che affonda nell’ignoranza e con precisione indica la verità. “Immergi la Coscienza nella Coscienza. Non entrare in relazione con le distrazioni mentali”. La precisione scientifica di queste parole mi offre una guida talmente potente che è come se non dovessi far altro che far esistere queste due indicazioni: o c’è il samadhi, o ci sono queste due vie a condurmi. Che Grazia! Questa notte la Coscienza si è affacciata Continua a leggere →

Ramana Maharshi, discorso 82

Fu sollevata una domanda sulle differenze tra i vari samadhi. M.: Quando i sensi sono assorbiti nell’oscurità [incoscienza] c’è il sonno profondo; quando sono assorbiti nella luce [coscienza] c’è il samadhi. Proprio come un passeggero che viaggia dormendo in una carrozza non è consapevole del movimento, dell’arresto e dello stacco dei cavalli, così uno Jnani in sahaja samadhi non è consapevole degli avvenimenti, della veglia, del sogno e del sonno profondo. In questo esempio il Continua a leggere →

è questa una forma di samadhi?

— Poco fa, camminavo, ma non c’era un io a camminare. C’era il Sé, e una spinta a camminare. Non un “devo” camminare o “voglio” camminare, ma solo un movimento che accadeva attraverso un corpo. Ed ogni filo d’erba, ogni rumore, ogni forma di vita, ogni antenna, Tutto era Lui, ero Io. Poi, Ampi Spazi in cui c’era presenza ma non so cosa sia accaduto. Era come se dormissi e sognassi, presente, cosciente, ma staccata dall’illusione del sogno che stava accadendo in Me: quel camminare Continua a leggere →

da piccola chiudevo gli occhi e mi fondevo nel Sé

Da piccola chiudevo gli occhi ed entravo dentro di me sprofondando così tanto da avere momenti di fusione col Sé, di cui allora non comprendevo il valore e il significato. I primi ricordi risalgono a 6-7 anni: estati al mare… sotto il sole di mezzogiorno, il caldo e la luce mi facevano cadere senza sforzo in stati di unione. Le esperienze si sono intensificate con l’adolescenza: a volte bastava chiudere gli occhi per cadere in quegli stati unitivi e in essi scomparire. Non avevo alcuna Continua a leggere →

sul sonno sveglio e i quattro tipi di jnani

Questo Essere immutabile e sempiterno. Non fa parte del mondo. Quando la coscienza lo nota, il corpo e la mente (che sono del mondo) si addormentano e la coscienza resta sul Puro Essere. Questo è il sonno sveglio. Se la coscienza si fonde col Puro Essere, invece che solo osservarlo, allora si ha il samadhi – per questo si dice che il sonno sveglio è un semi-samadhi. Il sonno sveglio è lo stato principale del Brahmavidvara, mentre per il Brahmavidvariya è il samadhi. Quando la mente Continua a leggere →

su non-distanza, affinità, musica e silenzio

Commento al Report di Monica Monica: «Al risveglio Sono ‘Non-Distanza’. Non c’è distanza con l’oggetto mondo. Un totale non-attaccamento. Onde di Beatitudine mi pervadono». COMMENTO DI SERGIO L’affinità è una considerazione di distanza. Esempio: «mi sento più vicino al jazz che all’heavy metal. Più distanza meno affinità; meno distanza più affinità; distanza zero: Samadhi! Il non attaccamento che qui si sperimenta non è dato dalla negazione del mondo ma dal fatto che Continua a leggere →

un altro errore che si compie col samadhi

Gli aspiranti sulla via di Yoga e di Jnana spesso pongono più attenzione all’ottenimento di uno stato yogico che all’abbandono al Divino. Poiché il samadhi non è null’altro che abbandono, con il loro approccio potranno ottenere al massimo solo samadhi istantanei, nulla di più. Allora aumentano i loro sforzi, ma il risultato non cambia; perciò sono sempre arrabbiati. Notando poi il loro astio e paragonandolo allo stato emozionale descritto dai maestri in samadhi, si arrabbiano ancora di Continua a leggere →

un preludio al samadhi

A chi lavora con me insegno il Metodo Silva; una volta appreso si è in grado di entrare in alfa in 3 secondi. Se lo si usa per fare miracoli o viaggi astrali ci si porta dietro anche un bell’ego; ma se si va solo nel rilassamento consapevole, diviene un abbandono oggettivo, una diminuzione di ego e separazione: a tutti gli effetti un sonno sveglio. Allora quell’apprendimento diventa un preludio per il samadhi. Io suggerivo loro di mettere una bella musica meditativa, di entrare in alfa e Continua a leggere →