il piano della Liberazione

L’oggetto della ricerca della pratica del ‘Chi Sono Io?’ è lo sfondo della coscienza che c’è sempre. È completamente neutro, non alterabile, totalmente libero, neppure si accorge del sogno del mondo; potrebbe esserci la guerra nucleare, rimarrebbe senza un fremito, nessuna eco di quell’evento giungerebbe alla sua Suprema Coscienza, che è prima della apparizione della mente. È il piano del Brahman, del nirvikalpa samadhi, del sonno profondo consapevole. Lo possiamo anche indicare come Continua a leggere →

una scoperta importante

A. — Buongiorno Maestro. Voglio renderla partecipe della mia esperienza meditativa di questa mattina. Mentre meditavo ho avuto chiara la sensazione che vi fosse come un produttore di pensieri, e un intercettatore di pensieri. Di certo ho avuto la sensazione di essere quell’intercettatore. Ero quell’intercettatore che traduce i pensieri e li rende ‘reali’. Che sia questa la coscienza? — Come meditavi? Che meditazione stavi facendo? — Guardavo i pensieri che passavano cercando Continua a leggere →

se vuoi la liberazione devi trasferirti nel nirvikalpa

Ieri Angelo, praticando il ‘Chi sono io?’, ha avuto la sua prima esperienza diretta di cui si è accorto. Ha scoperto di essere il Puro Essere e che tutto il resto sono attributi, che pure sono il Puro Essere. Stamattina gli ho scritto: — Dimmi se questa visione che ti esporrò può collimare con la tua. Il Puro Essere è l’Uno senza altro. Puoi percepire delle apparenze, anche quelle sono il Puro Essere perché derivano da Quello, ma il Puro Essere non è le apparenze. Ci puoi stare? Dico Continua a leggere →

brahmacharya vuol dire vivere in Brahman

Sri Ramana Maharshi, discorso 17, seconda parte D. - È necessaria la castità (brahmacharya) per la realizzazione del Sé? M. - Brahmacharya vuol dire ‘vivere in Brahman’. Non ha alcun rapporto con la castità come la si intende comunemente. Un vero brahmachari, cioè uno che vive in Brahman, trova beatitudine in Brahman, che è lo stesso Sé. Perché dunque dovrebbe cercare altre fonti di felicità? In effetti, l’uscita dal Sé è la causa di ogni infelicità. D. - La castità è una Continua a leggere →

tutto è indistintamente God Beautiful!

— Maestro, ieri ho sperimentato ancora il savikalpa samadhi. Stavo vedendo un vecchio video sullo smartphone e sono stato catapultato un una dimensione ricca di colori e stati interiori di beatitudine. Poi la mente ha collegato questa esperienza a vecchi vissuti e il samadhi si è interrotto, perché ho pensato che l’esperienza contenesse delle vasana da purificare. Devo ancora migliorare l’abbandono. C’è una dimensione infinita e stupenda nel Sé. — Amato, se vuoi realizzare il sahaja Continua a leggere →

l’evoluzione della relazione duale

L’evoluzione della relazione duale consiste nel tramutarsi in samadhi, lo stato unitivo. Il primo tipo di samadhi è il savikalpa, dove senti di essere Uno con ogni altra cosa nell’essenza, ma compare ancora l’apparenza della forma. Per esempio, guardo un albero e sento che io e l’albero siamo Uno. Poiché l’apparenza è mente, viene detto che nel savikalpa c’è ancora mente. Sri Patanjali negli ‘Aforismi sullo Yoga’ lo chiama sabija samadhi. In sanscrito ‘sa’ vuol dire ‘con’ Continua a leggere →

nirvikalpa, cioè no mind

IL PESO DELLA MENTE SCHIACCIA L’ESSERE! Ma cosa può mai cancellare Maya alla radice: la cancellazione della conoscenza relativa! Ciò avviene naturalmente nel sonno profondo consapevole, nel nirvikalpa, in turiyatita, nel nirvana, che sono tutti sinonimi che indicano lo stesso stato di coscienza. Nel savikalpa samadhi c’è la mente unitiva, ma nel nirvikalpa non c’è mente! È il nirvikalpa che mostra all’aspirante la vera Liberazione e la strada per conseguirla. È nel nirvikalpa Continua a leggere →

il nulla e la corda che tiene legato il secchio caduto nel pozzo

Su uno dei testi dedicati a Nisargadatta vi è un passo interessante. Una giovane racconta di aver preso parte a un ritiro spirituale ed aver scoperto che ‘Non Esiste Nulla’. “Sì” dice Nisargadatta, “E allora?”. “Cosa devo fare adesso?”. “Hai scoperto che non esiste nulla, ma ci sei ancora tu”, conclude Nisargadatta. Non voglio mettermi a confronto con Nisargadatta, non ne sono degno, ma io non avrei risposto così. Avrei detto: “Hai scoperto che non esiste nulla, ma non Continua a leggere →

come distinguere il vero io dal pensiero-io?

Se state guardando l’io come si guarda un oggetto, quello è il falso io, è l’ego. Quando contattate il vero Io sentite subito di essere toccati nel vivo, nel vostro intimo più profondo, perché avete toccato la ‘Vita’ della vostra forma. Potreste essere tentati di dargli il vostro nome personale, ma non è quello. Guardate bene: è un Io universale. Allora vi renderete conto che non state guardando un oggetto; ciò che sta avvenendo è che il vero Io è auto-consapevole di se stesso. A Continua a leggere →

il sonno desto prelude il nirvikalpa

Si dice che il sonno desto sia un mezzo samadhi, ma in verità non ha niente a che fare col savikalpa samadhi. Quest’ultimo, includendo l’esperienza del mondo, è più vicino allo stato di veglia e di sogno, anche se si tratta di uno stato non duale. Il sonno desto invece è un’anticipazione del nirvikalpa samadhi. Nel sonno desto viene meno, in una certa misura, il contatto con la realtà relativa. Essa però non viene sostituita dall’esperienza del savikalpa, ma da una più intensa introversione Continua a leggere →