il corpo e il Sé

D: Ho riflettuto molto su questa cosa del corpo e del Sé. Io ho avuto molti problemi con il corpo, anche come retaggio di vite precedenti e impressioni genealogiche; questo mi ha portato alla professione infermieristica e in seguito alle discipline olistiche. Ho lavorato a lungo e sono arrivata ad avere un buon rapporto con il corpo, come strumento di yoga. Poi sono di nuovo crollata, per vari motivi che non sto ad elencare. Ultimamente, procedendo nella pratica di autoindagine, la volontà e Continua a leggere →

silente nel clamore, immobile nel movimento

— Caro Sergio, immagino un intensivo di silenzio, diadi di silenzio. Solo l’Essere che è. — Dici questo perché non hai capito che lo jnani sta nel silenzio anche quando parla, non hai ancora questa esperienza. Pensi che per stare in silenzio bisogna chiudere la bocca. Bisogna stare ne Sé, ma questo non significa che la forma debba stare come una mummia. — No, non è ancora la mia esperienza. — Rivediti la faccenda di Krishna che dice ad Arjuna di combattere. Il Sé è silenzio. Continua a leggere →

da dove nasce il silenzio?

— Da dove nasce il silenzio? — Quando chiacchieri con un altro – voglio dire oltre quello che serve per far girare la vita dire qualche parola d’amore e dare insegnamento spirituale il cui succo è: non sei il corpo e la mente, tu sei il Sé!... Quando chiacchieri con un altro, a chi stai parlando??? A una mente! Cioè a un fantasma, a qualcosa che non esiste, a una rappresentazione illusorio della tua mente illusoria… Ma l’altro è il SÉ! Prova a parlare col Sé… Ecco da Continua a leggere →

come è arrivata all’advaita vedanta?

— Buonasera Roberta. Se avrà voglia, mi piacerebbe conoscere come è arrivata all’Advaita Vedanta. Buone cose. Roberta Gamba: — Rispondo alla tua domanda volentieri. Ho iniziato percorrendo ogni strada che aveva a che fare con la meditazione. La risonanza più forte è stata sin da subito con Ramana Maharshi. Sono arrivata alla pratica del semplice “dimorare nella presenza” dopo aver bruciato molte identificazioni personali con un protocollo di meditazione molto intenso. Devo ammettere Continua a leggere →

‘fare’ è solo un concetto

‘fare’ è un concetto ‘sforzo’ è un altro concetto. Osserva come nella tua mente si presenta l’immagine di qualcosa che non vorresti fare e a questa si contrappone un’immagine di te che decide di farlo con sforzo. Disattiva le 2 immagini e rendile Silenzio, a prescindere da cosa fai. Ripeti l’operazione. Dato che al momento non puoi fare una pratica formale, cura di rendere Silenzio le immagini della tua mente. È un buon modo per smontare la mente. Il che significa individuarle Continua a leggere →

così sottile che si può dire soltanto che è Silenzio

— Osservazione e abbandono sono tutto, poi ci sono anche i maestri che ti dicono cosa succede osservando e abbandonandoti, così da accelerare il percorso. Tu hai un range che va dal Silenzio asoggettuale (o soggetto universale), che è il top del top del background, il più sottile, così sottile che si può dire soltanto che è Silenzio, assolutamente privo di azione e di moto… alla tua persona. La tua vera identità è il Silenzio. Però devi osservare come dal Silenzio scivoli in avanti Continua a leggere →

non-dualità

— Tutto avviene all’interno di TE, di TE come sfondo di consapevolezza imperturbabile; puoi apparire tu che ti arrabbi, le identità… e tu non intervieni. TU-consapevolezza non intervieni. È la suprema conoscenza! Poi la integri e non ci pensi più e integri anche l’estrema beatitudine frutto della liberazione portata della suprema conoscenza – ciò non impedisce a entrambe di fare capolino quando vogliono festeggiare la Gloria di Dio. Quello che rimane stabile è il quieto silenzio Continua a leggere →

la morte della mente

— Tu devi morire, ma la morte che dico io non è quella del corpo fisico, ma della mente, che è silenzio.

— Come disattiva la mente?

— Uno dei metodi: osserva neutro ciò che appare senza giudicare né fare niente, evitando che il computer (la mente) parta con tutte le sue valutazioni. Dopo un certo tempo di questa pratica hai la coscienza che dimora in se stessa e silenzio, dato che il computer è spento.