la soluzione è sempre stare nel Sé

Mi pongo la domanda: a che serve tutto questo affanno se non si può fare niente? Mi viene in mente la dissertazione di Francis Lucille su sofferenza psicologica e sofferenza reale nel mondo relativo. Spesso la sofferenza psicologica è maggiore di quella concreta. Ecco perché dico: ogni giorno ha il suo affanno. Se si può fare qualcosa si fa, altrimenti perché preoccuparsene. Dovremmo comunque morire un giorno e non ci possiamo fare niente. Non conviene allora stare nel Sé e lasciare che Dio Continua a leggere →

apri il tuo amore a tutti gli esseri che soffrono, incluso gli animali

Apri il tuo amore a tutti gli esseri che soffrono, incluso gli animali. Noi ci arrabbiamo con chi fa del male. Esteriormente, per ragioni sociali o di insegnamento, può essere necessario fare una ramanzina a qualcuno, o comminargli una sanzione, o addirittura ucciderlo, come nel caso di un animale feroce che minacci di morte delle persone inermi. Ma INTERIORMENTE NON POSSIAMO CHE AMARE! Perché quei cattivi sono tali per la loro ignoranza e la loro natura relativa. Un serpente che morde una Continua a leggere →

Sri Ramana Maharshi sulla sofferenza

Discorso 633. Un visitatore di Dindigul disse: “Soffro nella mente e nel corpo. Dal giorno in cui sono nato non sono mai stato felice. Ho saputo che anche mia madre ha sofferto dal momento in cui mi ha concepito. Perché devo soffrire così? In questa vita non ho peccato. È forse dovuto ai peccati delle vite passate?”. M. – Se non vi fosse sollievo alla sofferenza, chi cercherebbe la felicità? Se la sofferenza fosse lo stato naturale, come potrebbe sorgere il desiderio d’essere felici? Continua a leggere →

walkin’ in the rain

Quando camminavo col mio Maestro sotto la pioggia, soleva dirmi: “Non camminare così in fretta, piove dappertutto”. Perché le cose non vanno come speriamo, si produce sofferenza. L’unico modo per sopportare il dolore è lasciare che sia doloroso. Cos’è il buddismo? Accetta le cose come sono e cerca di renderle il migliore possibile. Shunryu Suzuki Roshi COMMENTO DI SERGIO: Renderle il migliore possibile non vuol dire diventare un soffritore professionista… Continua a leggere →

le sofferenze e le tragedie della vita

Le sofferenze e le tragedie della vita mettono a nudo la nostra parte più umana, in modo forte e profondo lasciando davvero spazio al manifestarsi della vita con irruenza e potenza. Da lì nasce una reale e struggevole consapevolezza delle cose, tramite un processo doloroso, ma vero. Da lì nasce la vera consapevolezza di essere oltre a tanti schemi mentali e ruoli.

Rudra Andrea Rada

sofferenza e dolore, due cose ben diverse

Dai Satsangha di Francis Lucille Partecipante: — Vorrei fare una domanda sul dolore e la sofferenza. Lucille: — C’è differenza tra le due cose. Vuoi dire dolore o sofferenza? Partecipante: — Penso che sia artificioso dire che c’è differenza. Direi che in molti casi vanno mano nella mano. Lucille: — La sofferenza, quella psicologica, non è necessaria e può essere evitata, ma esiste certamente il dolore, e non può essere evitato, questa è la differenza. Provare e dolore Continua a leggere →

la causa della sofferenza

Anni, fa durante la lezione, un Lama ci chiese quale fosse secondo noi la causa della sofferenza. Io prontamente risposi: “l’impermanenza!”. “No!” fu il suo commento, ma io non capii dove fosse l’errore. Poi ha continuato spiegando l’attaccamento e l’avversione come causa dell’ego e quindi della sofferenza. Compresi quei concetti solo intellettualmente e restai insoddisfatto. Anche quando provai ad applicare quell’insegnamento non ebbi alcun successo, poiché in realtà Continua a leggere →

sofferenza

Allieva: — Il mio cammino spirituale appare interrompersi per un attaccamento ad una questione materiale. Un’ingiustizia nella mia vita non mi fa più andare oltre: pensieri ossessivi circa il desiderio di giustizia, di riscatto per il torto ricevuto, l’identificazione con questi pensieri, questo lato oscuro che non avevo mai sperimentato prima d’ora, il rancore… mi riportano al grado più basso della consapevolezza. Non riesco più a ricongiungermi con il mio essere essenziale e nello Continua a leggere →

lo sfondo di infinita quiete

Marco Mineo: — Sarvam annam (Tutto è nutrimento): Lo stress per gli impegni che sembrano succedersi all’infinito può motivarti a comprenderti come originaria non-azione. la confusione intensa può farti decidere di scindere finalmente il legame col pensiero e conoscerti come Silenzio. La sofferenza intensa può farti decidere di vedere finalmente che CHI soffre è il corpo non tu. Che ogni turbamento ti possa rendere consapevole di essere sempre lo sfondo di infinita quiete. Fabrizio Continua a leggere →

la fine della sofferenza

La fine della sofferenza avviene quando ‘chi’ soffre non reclama più niente; c’è un mollare la presa. ‘Chi’ soffre d’amore, di paura e altro quando non c’è più un individuo che si attribuisce tutto questo? La sofferenza fisica resta, ma non c’è più la pressione ansiosa della mente: “Io ho dolore… O Dio mio!! Ahi ahi…”. C’è dolore, ma non si fissa a causa della continua azione rievocativa della mente che batte dove il dente duole… Se non c’è compulsività Continua a leggere →