una sensazione di liberazione

— Caro Sergio, ti scrivo quanto è avvenuto nella pratica dai giorni del Ritiro. Durante la pratica mi viene spontaneo recitare mentalmente Io Sono, associando le parole al movimento del respiro. Al termine della pratica formale, anche in attività, c’era una chiara consapevolezza della Presenza sullo sfondo. Tutto, perfino il battito del cuore, il respiro stesso sono appena un passo dopo la Presenza, tutto si muove attorno. Mi sono tornate in mente le parole “più vicino del tuo battito Continua a leggere →

riflessioni sul vuoto e i fenomeni

l’oceano è in perenne movimento anche correnti sottomarine come fa il senza forma a non essere trascinato? rimane ancorato alla pace del cuore! ma prima devi aver visto che tutto è vuoto * * * amare Dio è rimanere nella pace del cuore anziché lasciarsi trasportare dai fenomeni * * * che cos’è il vuoto? in primo luogo la consapevolezza e il costante ricordo che i fenomeni non esistono. e una volta tolti i fenomeni, che rimane?... non mi dire che rimane il vuoto… Continua a leggere →

il Cuore di tutti

Raggiungi un punto che sai essere il Cuore unico di tutti. A quel punto l’amore-grazia si propaga anonimo, automatico, spontaneo. Non è un’azione perché è lo stato naturale. Quello è il compimento: il Vuoto deve discendere nel Cuore.

Esiste una categoria di realizzati i quali restano anonimi per tutta la vita. Le scritture la citano, ha un nome sanscrito, ma non lo ricordo.

i pensieri nascono dal vuoto

Stamattina ho parlato con un aspirante che ha fatto la tecnica suggerita da Marco per moderare/fermare i pensieri: quando arriva il pensiero risali al momento prima della sua nascita. Mi ha detto: “Non solo sono andata al momento prima, ma ho visto da dove nascono: nascono dal Vuoto! È stata un’esperienza significativa, che sicuramente ha sganciato qualche laccio”.

uso l’ego per servire Dio

— Fin quando si ha un corpo che vive ne mondo c’è un ego. Ma come, pur vivendo l’UNO interiormente, si discrimina la differenziazione esteriore, allo stesso modo si può usare un ego, che chiamerei funzionale, rimanendo assisi in quel vuoto. Altrimenti saresti in trance senza poter far niente come forma e, dice Ramakrishna, dopo 21 giorni il corpo muore. Poonja diceva: “Uso l’ego per servire Dio”. Questo ego funzionale infatti è diverso dall’ego che vuole sostituirsi al vero Soggetto Continua a leggere →

chi muore mentre è in vita, non muore quando muore

— Quel Vuoto arido, angosciante e doloroso è una tappa tipica di chi sta per realizzarsi. Non devi far niente! Devi solo continuare a stare lì fin quando lui, il Vuoto, si rivelerà come il Sé splendente pieno d’amore beatitudine e libertà. Non aggiungo altro. Tienimi aggiornato. — Rispetto al Vuoto, quando si manifesta non ho nessuna voglia di fare niente, quindi non c'è problema. Stare nella vita di tutti i giorni cercando di non distruggerla, quello mi dà più problemi, perché Continua a leggere →

il vuoto perfetto è la pura consapevolezza

Allievo: — Ci sono dei miglioramenti! Venerdì sono stato intensamente consapevole tutta la mattina (senso di essere ovattato e benessere). Nel pomeriggio sono emerse alcune impressioni che non hanno lasciato traccia e piano piano sono tornato allo stato mentale ordinario. Di sera ho provato un senso di mancanza e malinconia che ho cercato di accettare per quello che è. Sabato mattina sono andato in una cittadina in cui non andavo da tempo perché mi ricordava fallimenti e momenti tristi, ma la Continua a leggere →