Finalmente una lettera ragionevole e ben scritta! Non di rado ricevo mail con scritto: “NULLA”, oppure “Forse un giorno ci incontreremo”… Chissà perché le persone credono che per essere spirituali debbano scrivere e comportarsi in maniera stravagante. A ogni piano la sua giustizia.
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Francesco: — Buongiorno,
Il mio percorso spirituale è iniziato 15 anni fa quando ho iniziato a meditare. All’inizio tramite corsi che avevo fatto in Asia avevo appreso la meditazione vipassana e zazen. Poi 7 anni fa ho scoperto l’advaita tramite i libri di Sri Nisargadatta, Sri Ramana e Atmananda Krishna Menon. Lì ho compreso come la meditazione che praticavo abitualmente fosse incentrata sull’oggetto invece che sul Soggetto. Tramite la meditazione Neti-neti condotta assiduamente qualche anno fa ho avuto due barlumi di Realtà, durati poco, il più lungo 24h. Non mi sono attaccato a queste esperienze perché le sapevo tali, quindi oggetti diversi da me.
La vita poi ha fatto il suo corso ed ho vissuto ultimamente due anni di grandi cambiamenti e di disordine. Per due anni ho smesso di praticare ma nei momenti di silenzio e pausa tra i due lavori che facevo veniva a trovarmi la Presenza, o meglio, quando tutto si calmava sapevo di essere quella Presenza silenziosa che percepiva il tutto.
Ora che le cose nella vita pratica si sono calmate ho ricominciato a meditare ed avrei bisogno di qualche consiglio sulla mia modalità di ricerca.
Tutto ciò che compare non sono io, né questo corpo con le sue sensazioni né le fluttuazioni della mente. Né i momenti di “estasi” che ogni tanto provo. So di essere la Presenza anche quando la mente è disturbata perché sono al di là, vengo prima.
Quindi nella mia ricerca escludo tutto perché il Soggetto è introvabile ma c’è. Io mi sforzo di trovarlo da qualche parte ma è impossibile. A volte è come se sentissi lo sfondo su cui tutto appare ma è anch’esso una sensazione quindi non sono Io. A volte cerco di capire da dove parte la visione, cioè chi vede che sto vedendo, chi ascolta che sto ascoltando e così via.
Volevo capire se secondo lei è la strada giusta da percorrere, lo chiedo semplicemente perché ho fatto fin dall’inizio questo percorso da autodidatta e nessun maestro mi ha mai detto come fare né se andasse bene il mio approccio.
La ringrazio fin da ora.
Una buona giornata.
Soham: — Tutte le vie realizzative sono buone, le differenze dipendono dalle caratteristiche dell’aspirante e dal karma. Lei pratica la via di neti-neti di Sri Siddharameshwar e i suoi allievi, Nisargadatta e Ranjit Maharaj, e lo sta facendo bene e con ardore. Io pratico e insegno la via di Ramana Maharshi, che è diversa da quella di neti-neti. Se vuole essere guidato le consiglio di rivolgersi alla Signora Isabella di Soragna, che ha studiato per 7 anni in India con Ranjit Maharaj:
https://www.isabelladisoragna.com/
sunyata@bluemail.ch
I migliori auguri.