Amore è un sinonimo di Dio, perciò se abbiamo dei sospesi verso altri, anche solo l’idea, siamo fuori dalla ‘totale’ Unione con Dio.
Ho creato un bracket (girone) di mind clearing per eliminare questi residui di separazione:
1. Ricorda un altro che ti ferisce.
Guardalo con gli occhi della mente e dimmi cosa senti, vedi e pensi di lui.
Guardalo con gli occhi del Cuore e dimmi adesso cosa senti, vedi e pensi di lui.
Fai un intento di divenire UNO con lui.
2. Ricorda te che ferisci un altro.
Guarda quel te con gli occhi della mente e dimmi cosa senti, vedi e pensi di quel te.
Guarda quel te con gli occhi del Cuore e dimmi adesso cosa senti, vedi e pensi di quel te.
Fai un intento di divenire UNO con quel te.
3. Ricorda un altro che ferisce altri.
Guardalo con gli occhi della mente e dimmi cosa senti, vedi e pensi di lui.
Guardalo con gli occhi del Cuore e dimmi adesso cosa senti, vedi e pensi di lui.
Fai un intento di divenire UNO con lui.
4. Ricorda te che ferisci te stesso.
Guarda quel te con gli occhi della mente e dimmi cosa senti, vedi e pensi di quel te.
Guarda quel te con gli occhi del Cuore e dimmi adesso cosa senti, vedi e pensi di quel te.
Fai un intento di divenire UNO con quel te.
Come percorrere questo bracket:
L’ideale sarebbe farlo in diade con un partner, ma se non avete un partner per una diade potete farlo da soli – è più difficile e vi stancherà di più, ma si fa quel che si può.
Ogni flusso ha 4 istruzioni. Quando l’assistito (se guidate un altro) risponde a ciascuna delle 4 istruzioni, passa al flusso successivo; terminato il quarto flusso riprende dal primo. Il Risultato Finale (una qualche comprensione di livello superiore unita a un’espansione emozionale) non si ha dunque flusso per flusso ma sull’intero bracket. Dovete considerare però che in questo caso non ci si ferma a un Risultato Finale soddisfacente; il bracket può essere ripreso fin quando c’è ancora qualche traccia di pensiero che contrasta con l’Unità totale interiore. Ho detto ‘può’ e non ‘deve’ perché lavorando con questo bracket tecnico l’aspirante può individuare a un certo punto un altro metodo interiore per fare la stessa cosa.
Sul termine ‘altro’ (ad esempio: “Ricorda un altro che ti ferisce”) bisogna rimanere aperti; in genere è una persona, ma può essere qualsiasi cosa che percepiamo separata da noi: la matematica, il movimento hippy, uno spirito, un evento, la lavatrice, un animale, una droga ecc. Quando non si tratta di una persona, ‘guardarlo con gli occhi del Cuore’ significa sostanzialmente: ricorda che quella cosa che ha ferito era in realtà un dono dell’amore di Dio che ti stava sottoponendo a una prova, per fortificarti, al fine di poterti far dono della Suprema Grazie di essere Lui!
Se incontrate difficoltà a ‘guardare con gli occhi del Cuore’, dovete insistere! Compassione è mettersi nei panni dell’altro, nel suo punto di vista, con misericordia; compassione è con-prendere: prendere dentro di voi. L’ego è abituato a difendersi e aggredire per soddisfare i suoi bisogno, ma noi dobbiamo ottenere la CONVERSIONE di questa tendenza di prakriti, la natura inferiore. Dio è amore, la spiritualità è amore: NOI SIAMO AMORE!!! Se non vi è aumento dell’amore, della capacità di amare, NON È SPIRITUALITÀ.
Espandete il vostro amore, sempre di più; non accontentatevi, indagate voi stessi per esplorare come potete espandere il vostro Amore ulteriormente, spingete… Questo è il segno del successo spirituale.
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Giovedì ho lavorato con G. col bracket antiseparazione. Dopo mezz’ora ha sganciato la mente (merito di tutto l’impegno spirituale che sta proferendo) e abbiamo concluso la seduta.
Voi sapete però che sganciare la mente significa spegnere il computer, non cancellare i programmi registrati sull’HD, perciò continueremo il lavoro.
Oggi G. mi ha scritto: “Ho notato che la session continua automaticamente anche dopo la seduta. Questo bracket si è installato nella mente e va a scovare i vari blocchi celati nell’inconscio li deframmenta lasciando spazio alla Presenza”.
Grande risultato. Vedremo come si svilupperà il lavoro…