Shivananda: — Amato buongiorno. Vorrei integrare quello che ho detto ieri riguardo alle Quattro Dimore Sublimi, aggiungendo altre considerazioni che mi sono venute in mente questa notte.
Come prima cosa mi è venuto in mente che quando sei in meditazione nel Sé la mente viene trascesa. Il Sé sembra non essere toccato da nulla; la realizzazione stessa è in un certo senso illusoria.
— Quando la mente viene trascesa il Sé semplicemente ‘è’ e non vi sono più concetti. Se in tale stato i concetti vengono considerati, si rivelano illusori. La realizzazione, in quanto concetto, non fa eccezione.
— Quindi, sempre a mio parere, si può portare l’aspirante fino ad un certo punto, e forse non va portato neanche troppo vicino alla meta, perché è lo sforzo che compie nel cercare il Sé che gli fa compiere il passo decisivo per ricevere la Grazia.
Sempre secondo il mio parere il maestro costeggia l’obiettivo ma è lo sforzo di mettere insieme i pezzi che fa mollare tutto e superare la mente.
Con immensa ❤️🙏 gratitudine e amore.
— Il tuo punto di vista è quello del Sahaja, e questo mi conferma in quale stato ti trovi.
Il Maestro costeggia con le parole, ma il realizzato è anche Dio risvegliato: il suo Essere il Sé risvegliato, risveglia colui che è pronto a ricevere la Grazia. Non racconta Mukti di un risveglio avvenuto quando guarda negli occhi un’anziana in uno stato di demenza senile? Quando Jnanananda fu ospite in una pensione sul Lago di Garda, la proprietaria aveva la camera al piano di sotto mentre Jnanananda fu messa in soffitta Una mattina fecero colazione insieme e la proprietaria le confessò “Da quando sei qui sento una pace che non avevo mai provato prima”. Tu stessa non hai sentito di poter aiutare gli altri? La prima cosa che hai pensato è di farlo attraverso la predicazione? Anche, ma sicuramente hai sentito di poterlo fare attraverso il tuo essere il Sé.
Riguardo allo sforzo, siamo diversi con karma diversi. Sri Ramana dice che lo sforzo potrebbe essere necessario anche un istante prima della Realizzazione.