P.: — Sergio e se ci si accorge che in alcune situazioni della vita trascorsa non si è stati capaci di trasformare tutto in Amore o non si è stati gentili, si può fare qualcosa in questa vita affinché questo non ci ritorni come Karma o ci costringa a reincarnarci per portare a termine il compito?
Sergio: — Certamente! Il momento importante è il momento presente. È nel presente che puoi trasformare qualsiasi karma negativo. Se un contadino semina il raccolto e ha un’annata di cattivo tempo che gli fa raccogliere poco, egli deve mettere più sforzo per riparare a quel cattivo karma. Ad esempio, seminerà di più nella prossima annata, appronterà misure per fronteggiare meglio il mal tempo ecc.
Allo stesso modo un uomo che si trovi in una situazione limitante riguardo alla salute, la condizione sociale o economica, come potrà fronteggiare questo cattivo karma? Mettendo più sforzo! Ma in che modo? Se ha solo un orientamento mondano lavorerà di più per migliorare la condizione economica e sociale, si sforzerà di trovare un modo per migliorare la sua salute, e se non vi riesce prima o poi si orienterà verso la via spirituale.
Voi che siete già orientati alla spiritualità avete un percorso che può eliminare tutto il vostro cattivo karma donandovi salute, benessere, fortuna, intelligenza, felicità e la Liberazione spirituale. È il percorso del Trasformare Tutto in Amore. Non è l’unico, ma è quello che ritengo più facilmente accessibile a tutti e più veloce. È chiaro che se avete kundalini intensamente aperta continuerete per il vostro percorso, e magari trarrete solo qualche spunto dall’esperienza di Levenson. lo stesso vale se praticate già una via con successo; il mio gruppo non ha certo abbandonato l’autoindagine, la sta solo integrando con l’esperienza del trasformare tutto in amore e lasciare andare. Ma se non siete né nell’uno né nell’atro caso, io intraprenderei la via di Levenson. Trasformare tutto in amore richiede sforzo, soprattutto all’inizio e soprattutto se vi impegnate a fondo, ma può azzerare ogni cattivo karma, qui ed ora.
Per ultimo, ma non in ordine di importanza, vorrei aggiungere che non vale proprio la pena adagiarsi sul rimpianto dei propri errori, la qual cosa è inoltre una falsa percezione perché non essendoci un ego, non c’è un ente che li ha commessi. Ciò che vale la pena invece è lo sforzo per purificarsi, e io vi ho mostrato un possibile modo per farlo. A un allievo che si doleva per sentirsi in colpa per i suoi peccati Sri Yukteswar, il Maestro di Yogananda, rispose: “Un santo è un peccatore che non si è mai arreso!”.