Per fissare un punto di chiarezza dobbiamo aver presente che il Sé e la personalità sono due cose totalmente diverse.
Perciò tu puoi incontrare delle persone con una grande apertura al Sé, che hanno esperienze spirituali significative, kundalini aperta, ma che al contempo hanno anche una personalità molto disturbata, per esempio mentono e rubano agli altrui, amici compresi.
Se usi un’ottica religiosa, dove si pensa che una persona per avvicinarsi al Divino debba diventare sempre più buona, penserai: “Questo ci viene a dire di avere esperienze di samadhi piuttosto profonde e poi tenta di rubare soldi all’amico assai meno abbiente di lui?”, e concluderai che sia impossibile che abbia quelle esperienze spirituali… È possibile!
Lui è ancora identificato alla sua personalità e nella vita quotidiana funziona quella; poi ha dei momenti in cui ha delle esperienze profonde ma che non hanno ancora scalfito l’identificazione con la personalità. Così hai una bella situazione schizofrenica.
Il karma a volte si combina in maniera bizzarra. Lui ha un karma buono che lo porta a nascere con un’apertura spirituale e un karma cattivo che lo porta a nascere da una famiglia e in un ambiante socialmente malsano. Così sviluppa sin da bambino una personalità da delinquente, ma ha anche delle aperture spirituali. Nei film siamo abituati a vedere che persone di questo genere a un certo punto hanno delle conversioni radicali, come avvenne per San Francesco, ma l’apertura spirituale potrebbe non essere tale da generare un tale cambio di identità.
Avendo avuto dei gruppi, mi sono trovato più volte di fronte a tali situazioni. Che fare? Semplice: a ogni piano la sua giustizia! Se uno si comporta male con te e col gruppo, e dopo che tu l’hai avvertito più volte continua, prendi provvedimenti adeguati e se necessario lo allontani. Questo però non ti impedisce di vedere quell’aspirante ha un’ottima apertura spirituale. O, se vedi l’ottima apertura spirituale, non ti impedisce di vedere la malevolenza della sua personalità.
Abbiano l’esempio della Bhagavad Gita. Gli eroi dello schieramento avverso al dharma, i kurava, erano semidei. In particolare Bina che era invincibile, tanto che Krishna decide di ucciderlo egli stesso. Lo uccide ma contemporaneamente gli dà la realizzazione. Colpito a morte, essendo un semidio, Bina impiega molto a morire, e usa questo tempo per pronunciare uno dei più bei canti di devozione a Krishna che gli ha dato la realizzazione, veramente toccante.
Abbiamo il caso estremo di Valmiki che aveva ucciso 72 persone per derubarle. Poi, una volta contattato da Narada, si trasforma col tempo in saggio e santo e diventa l’autore ispirato del Ramayana.
Vi dico questo per aiutarvi a vedere più chiaramente la realtà. A volte può essere totalmente schizofrenica dal punto di vista dell’equilibrio Sé-personalità.