Ciao Marco.
Mi sono ricordata/o dell’esperienza forse più importante che ho fatto ultimamente.
È la percezione di uno stato in cui nemmeno la parola “unità” può nascere perché “lì” nulla è diviso da alcunché;
nemmeno la parola “amore” può nascere, perché non c’è un io e un qualcos’altro da amare, non c’è la minima traccia di emozione.
Sono stata lì anche come persona naturalmente, e mentre una parte di me sembrava facente totalmente parte di quello stato, ad un altra quello stato è sembrato non umano.
Ma credo che uno stato senza mondo, senza dio, senza ricerca, senza maestro e senza alcuno “stato” è fantastico.
Nel Vuoto che Tu Sei io posso finalmente esprimere ciò che sono, liberamente, posso dilatarmi all’infinito, ed è una sensazione stupenda;
sento che accetti completamente la mia persona perché riesci a vedere anche quello che la persona nasconde, cioè la mia vera natura.