Allieva: — Sento che quando arriva un pensiero sono come un’entità liquida che viene trasportata nella bottiglia di quel pensiero… Appena mi chiedo ‘chi sono io?’ il pensiero smette. Poi appena sorge un pensiero mi chiedo di chi è questo pensiero, la mente risponde: ‘mio’, dunque torno alla domanda ‘chi sono io?’ e di nuovo compare il silenzio.
Non pensavo che questa domanda facesse stare in silenzio la mente. Sono cosciente ma in uno stato di relax infinito. Purtroppo questo stato non riesco ad ottenerlo quando sono in attività, ad esempio mentre sono in macchina o al lavoro. E ci sono pensieri con una carica maggiore che riescono a distrarmi e portarmi via.
Marco Mineo: — Il lavoro di mind clearing che stiamo facendo serve proprio a dissolvere la carica che fa sì che i pensieri diventino impressioni capaci di magnetizzare l’attenzione.
Devi comprendere che quello stato è sempre presente e sei tu!!
In che modo?
Prova a sentire che tutto è Sé e abbandonati al silenzio che emerge di conseguenza.
La pratica deve diventare come lo scorrere di un filo d’olio, continuo e indisturbato anche se c’è attività mentale.
Questo stato che si manifesta come assenza di pensiero non è toccato in nessun modo dall’attività. Tu resti consapevole anche quando riemerge il pensiero. Non te ne accorgi solo perché l’attenzione scivola nel pensiero.
Cosa cambia per la consapevolezza se la mente o il corpo è attivo o meno?
Nota che il pensiero non può cambiare il fatto di essere consapevoli, e abbandona tutto a questa consapevolezza incondizionata.
Allieva: — Sono sempre consapevole della consapevolezza!
Marco: — Dimora come consapevolezza, il resto faccia ciò che vuole.