Yoga Vasistha, Versione ridotta in prosa
Cap. 6, “Nirvana” la Liberazione
Rama chiese: “Signore, come questa Intelligenza Cosmica diventa gli oggetti insenzienti come le rocce?”.
Vasistha rispose: “In sostanze come le rocce, la Coscienza rimane immobile avendo abbandonato la facoltà pensante ma non essendo stata in grado di raggiungere lo stato di non-mente. È come lo stato del sonno profondo, molto lontano dallo stato della Liberazione”.
Rama chiese ancora: “Ma se esistono in una sorta di stato di sonno profondo senza alcun concetto e precetto, non dovrebbero per questo essere vicine alla Liberazione”.
Vasistha rispose: “Moksha, liberazione o realizzazione dell’Infinito, non è esistenza nella forma di creature immobili! La liberazione è conseguita quando si raggiunge lo stato della suprema pace dopo intelligente indagine della natura del Sé e dopo che questo ha provocato un risveglio interiore.
Kaivalya o totale libertà è il conseguimento del Puro Essere dopo che tutto il condizionamento mentale è stato trasceso consciamente e dopo accurata investigazione. I saggi dicono che ci si è stabiliti nel Puro Essere o Brahman soltanto dopo che ha investigato la natura della verità esposta nelle scritture, nella compagnia e con l’aiuto di saggi illuminati.
Sino a che la limitazione psicologica e il condizionamento rimangono nel cuore, persino nel loro sottile stato di ‘seme’, ciò dovrebbe essere considerato come lo stato del sonno profondo; esso dà origine alla rinascita anche se viene sperimentato uno stato di tranquillità e anche quando la mente sembra essere assorbita in sé stessa. È uno stato inerte ed è la sorgente dell’infelicità.
Tale è lo stato degli oggetti immobili e insenzienti come le rocce ecc. Non sono liberi dalle limitazioni del Sé (vasana), ma la limitazione è in essi nascosta e latente, proprio come i fiori sono latenti nei semi e i vasi nell’argilla.
Dove esiste il seme delle vasana (autolimitazione, condizionamento o tendenza) quello è lo stato di sonno profondo. Non è la perfezione. Quando tutte le vasana sono distrutte e persino la potenzialità delle vasana non esiste, quello stato è conosciuto come il Quarto (Turiya, al di là di veglia, sogno e sonno profondo) o Stato Trascendente.
Le vasana, il fuoco, il debito, la malattia, l’inimicizia, l’attaccamento, l’odio e il veleno, tutti questi disturbano anche dopo che sono stati rimossi se ne rimane anche solo la traccia.
Se invece tutte le vasana sono state completamente rimosse, allora si è stabiliti in quello stato di Puro Essere; che sia in vita o meno, quegli non è più afflitto dal dolore. La chit-shakti (energia-coscienza) è nelle creature immobili ecc., come vasana latenti. È questa
chit-shakti che determina la natura di ciascun oggetto; è la caratteristica fondamentale delle molecole stesse di ogni oggetto.
Se la chit-shakti non viene realizzata come Atma-shakti (energia del Sé o Coscienza Infinita) crea l’illusione dell’apparizione del mondo. Se invece viene realizzata come la Verità che è Infinita Coscienza, tale realizzazione distrugge ogni dolore.
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Commento di Sergio
A volte mi scrivono: “Ieri ho avuto l’esperienza che tutto è vuoto”. È bello avere tali esperienza, ma bisogno coltivarle fino a che si radichino nella coscienza e diventino la norma, non l’eccezione. Altrimenti si rimane nel girone di coloro che si dedicano ad ottenere esperienze dirette nei Ritiri, senza tuttavia mantenere un’intensa e assidua pratica volta allo sradicamento definitivo delle vasana. La maggior parte di questi crede di essere molto avanzata mentre hanno vissuti e reazioni egoiche del tutto uguali alle persone comuni.
Non serve alla Liberazione leggere lo Yoga Vasistha come fosse un romanzo giallo e poi metterlo da parte, bisogna continuare a ponderarlo fin quando la nostra coscienza sia diventata del tutto identica ai principi di verità impartiti dal Maharishi Vasistha.
Dice Vasistha: “Ancora e ancora ti ripeto tutto questo, o Rama, per il tuo risveglio spirituale; perché la realizzazione del Sé non avviene senza tale ripetizione o pratica spirituale“.
Tale approfondimento continua anche dopo la realizzazione, ma in modo naturale, senza sforzo. Come sapete vi sono quattro livelli di Jnana. Nel primo livello, quello del Brahmavid, si è solo realizzato di non essere l’io personale ma il Sé; viene detto lo stato del ‘ristabilimento’. Nel livello successivo, quello del Brahmavidvara, la realizzazione si approfondisce ulteriormente e si realizza asamashakti, lo stato di non attaccamento e di non relazione in cui vengono meno tutti i contatti con il mondo esteriore e anche con il proprio passato. Si vede chiaramente che tutti i fenomeni sono vacui e che tale vacuità è la pura indifferenziata Coscienza.
Non basta una mente un po’ più tranquilla e gentile per la Liberazione. Le vasana devono essere completamente estirpate. Ciò richiede tre requisiti: stare nel Percipiente, nel Sé; assimilare lo Yoga Vasistha, ossia diventare stabilmente coscienti che tutti i fenomeni e le forme sono vacui; devozione e abbandono al Divino.