Secondo la mia esperienza e gli studi che ho fatto, quando l’implosione dello stato unitario dell’Assoluto viene sconquassata, concettualmente la prima impressione è di spazio, ma al sentire questo spazio è vuoto/nulla, e l’Assoluto si identifica con esso.
Poiché è l’impressione più ancestrale e poiché è antitetica al ‘tutto’ che viene identificato da ricercatore spirituale come maya, quando questi contatta il vuoto/nulla pensa di essere tornato a casa. È anche di facile fruizione, perché è un oggetto, perciò siamo sempre all’interno della mente.
Inoltre il vuoto/nulla rassomiglia tanto allo stato oltre la mente, di Silenzio, di non-mondo, o addirittura di non-conoscenza, sia evocativamente sentendone parlare, sia perché quando l’aspirante va verso questi stati, perdendo mente, sente di andare verso un nulla, e all’inizio c’è anche paura di perdere l’io, il terreno sotto i piedi, di morire… e difatti è così. In realtà sono due cose diverse. Nel primo caso, voi sentite il vuoto/nulla; nel secondo caso o siete consapevoli solo del Sé (turiya, che non vuoto/nulla) o non siete consapevoli di niente (turiyatita).
Vi sono dunque varie opportunità per il vuoto/nulla di sovrapporsi alla verità e spacciarsi per essa, altrimenti tale confusione non sarebbe così diffusa nella spiritualità.